quant’è soffice la barba di bin laden?

Ecco di nuovo nella capitale, si apre la cassetta delle lettere ed ecco qualche cartolina, 2 dall’egitto di cui una in arabo… Giurano che fra le righe ci sia una dichiarazione d’amore, ma io penso invece che sia un modo carino per riempirmi di parolacce.

Poi mi ritrovo la terza cartolina proveniente da un posto decisamente meno esotico (almeno un po’ di fantasia! tutti all’ombra delle piramidi?!?!), orribile, degna del concorso della "cartolina più brutta" di Leo Ortolani (ok, sono un fissato). Muovi la cartolina e ti vedi il mare con gli ombrelloni, la muovi di nuovo e vedi che cosa? i monti con naturalmente sempre gli stessi ombrelloni!!

Quarta cartolina, spedida da decine di persone misteriose dalla Sardegna: una vecchia che fila. Un’opera d’arte, invoglia proprio la gente a farsi un tuffo nello splendido mare e magari rimorchiare la bis-nipote della filatrice.

Ed infine un regalo consegnato a mano dritto dritto dall’america! Un rotolo di carta igienica con l’immagine di Bin Laden per ogni strappo. Ed ecco la risposta: la barba di Bin Laden è soffice ben 2 veli.

in-continente

Si ritorna «nel continente» (come dicono in Sardegna), dopo quasi un mese di campeggio nella pinetina di R******u finalmente riscopro i piaceri dell’acqua corrente, di un tetto, della dipendenza da internet, dei film in dvd e del frigo.

Niente di più piacevole dormire finalmente su un materasso vero, se non fosse per la consapevolezza di passare dalle immersioni nello splendido fondale blu a quelle nel traffico cittadino, o dal respirare macchia mediterranea a pieni polmoni a soffocare pienamente i polmoni da monossido di carbonio, dallo stare 24 ore sotto un cielo che si alterna di sole e stelle a quello intonacato della stanza.
Quattro pareti che finalmente mi costringono a quei libri evitati senza troppa fatica.

Mi manca il windsurf, i tuffi dalla conca, il mare trasparente, il dondolare delle amache, gli amici del paese, il lavoro manuale col piccone, cesoie e sega, le grotte, la discoteca che apriva alle 4 di notte quando eravamo morti di sonno, la spiaggia dove tocchi per 150 metri, la calma serafica dei camerieri carlofortini nel portare il conto, le vasche, i 40 gradini che dividono la cucina dalla spiaggia, gli aghi di pino pronti a pungere i piedi, i castelli di sabbia e il malefico nanetto da giardino di 1/2 kilo di Das.

PS
In tutto questo Betta-ladonnaperfetta se l’è cavata benone: è ancora viva e ha ancora tutti e 4 gli arti. Non è dimagrita troppo (ancora non riesce a passare sotto le porte), non ha litigato con i miei, ha detto solo qualche parolaccia durante il filmino ed è diventata un’autentita vecchietta: a nanna alle 8 di sera, non vuole mai uscire la sera, fa la maglia e perde alla Peppa.