Progettando una trappola…

Gli esami della specialistica inizano ad essere divertenti… Purtroppo spesso il divertimento si accompagna con la difficoltà, altre volte con la follia, poi s’inizia a farneticare nei blog, ma quello è l’ultimo stadio.
 
In poco più di 10 giorni devo concludere 2 progetti: uno è di far muovere un robot in modo tale che faccia una cosa qualsiasi: nel nostro caso il nostro Scorbot (così si chiama) dovrà preparare alcuni cocktail, così facendo speriamo di corrompere il prof con un bel brindisi.

L’altro progetto sembra più serio: bisogna progettare un ammortizzatore di una moto con relativo forcellone. E’ un gran casino, e sono in alto mare, ma sicuramente ci riuscirò!

mattone dopo mattone

Ecco,
dopo una pausa-cugine-francesi è arrivato il momento di risbattere la
testa sui libri, e come ne consegue anche di perder tempo ad aggiornare
il blog.
Java. Mi sono ripromesso di imparare un linguaggio informatico in 5
giorni. E che ci vuole, tanto tutti i linguaggi sono uguali…
Se solo il libro dove sto studiando non si chiamasse "Mattone"!

e il lavoro fu

1° Maggio. Da buona festa del lavoro io la onoro come ogni anno lavorando. Studio il solito esame (adoro troppo questa materia, tanto da volerla rifare più volte), là fuori il tempo è stupendo, ormai non mi sforzo neanche più di gufare la pioggia per tutti quelli che stanno al mare o al concertone…
Eccomi qua, a studiare.

La cosa che odio di più sono i fioretti. Infatti ho stipulato un patto con B: fino a quando non passerò quest’esame non potrò toccare un videogioco della PS3. È il gioco dei giochi: l’attesissimo GTA4. Lo bramo da più di un anno ed è uscito nei negozi soltanto l’altro ieri. Inutile dire che mio fratello Livio si è fiondato a prenderlo all’apertura dei negozi. Livio, il tentatore, da buon fratello non perde occasioni per invitarmi a giocare all’agognato videogioco. Le aspettative sono a 1000, e quella maledetta scatola sta lì, a una stanza di distanza che mi chiama… mi vuole…  lo sento…

secondo round

Il Presidente ritorna.
Questa volta era tutto molto più tranquillo e semplice: come si prospettava c’è stata meno affluenza.

Gli scrutatori, o come amavano farsi chiamare "miei Sudditi" (ok, non era proprio questa la parola), erano perfetti: lo chef (non so ancora il nome) non faceva che parlare di ricette mistiche, bambola appassionata non finiva di recitare la sua parte finché non è diventata un tutt’uno con il suo personaggio: iniziava a parlare agli sconosciuti usando le battute della commedia (ma i verbali li hai almeno letti?). Scherzo, è stata un’ottima segretaria.
Poi c’era la mamma, quella che dava quella sicurezza materna al Regno del Presidente, il Casanova di TorBellaMonaca che non faceva che litigare e riappacificarsi con la sua ragazza e che nei ritagli di tempo tornava pure nella sezione, e l’amica che riusciva a dormire in qualunque posizione, anche su quelle sedie scomode.
Ovviamente ogni volta che uscivo per staccare un po’ mi dovevo aspettare qualche scherzo dal gruppo, ma è andata bene.

Mi mancherà un po’ la mia sezione, le persone del seggio e GrottaRossa. Mi mancherà il messo comunale Roberta, che mi ingozzava con la scusa che ero un po’ sciupato. Mi mancherà la stretta di mano di Renato che alla fine m’ha detto che è stato un piacere aver avuto un Presidente come me, mi mancheranno soprattutto i suoi tramezzini e i cornetti alle 7 del mattino.
Mi mancheranno anche i cori del seggio che gridavano sulla strada "Un Presidente… C’è solo un Presidente, un Presideeenteee….".
E anche quel parco, dove il tempo ti dà una tregua per un po’ e si ferma.

Alla fine il delirio dei pacchi. Come al solito quelle decine di moduli spuntano all’ultimo, ecco che tutti si fiondano ad allegarli sui pacchi giusti, fanno i timbri dritti, firmano con cura le buste sigillate. Aspettiamo i taxi, ed ecco un bel viaggetto fino all’Eur.
Ci ritroviamo in un formicaio di persone che strappano e buttano i pacchi, preparati con tanto amore, in qualche scatolone, ti sballottolano per qualche secondo, e poi ti sputano frastornato di nuovo nel taxi.
Taxi rigorosamente romanista. Ho dovuto abdicare per un po’ dall’interismo (almeno finché non ero sceso dalla vettura), se no quello non mi riportava a casa. Ma non è stato così traumatico.

il presidente

Che faticaccia. Credo di aver dormito da mercoledì fino adesso senza pausa…
Martedì finalmente è finito il calvario, sono tornato a casa alle 6:10 del mattino (sì, era mercoledì) dopo un duro lavoro di scrutinio. Bello vedere l’alba e non riuscire a dormire per colpa degli uccellini che cantano.
Per colpa di 3 schede verdi (provincia) ho perso 3 ore, e soltanto all’ultima riconta sono risbucate tutte misteriosamente. In quelle ore ho perso 11 anni di vita.
Poi ho portato i pacchi all’Eur, e lì ho perso altre 2 ore.
Gli scrutatori questa volta erano bravissimi (merito ovviamente del Presidente), la segretaria se l’è cavata, anche se era la prima volta che lo faceva, nonostante i 10 verbali da compilare, le tabelle da colorare, e che il Presidente non se la filasse per niente.
No, non è impazzita. Stava solo per perdere l’aereo per Parigi, ma alla fine è arrivata all’aeroporto con il pacco 4-bis(P) contenente il vestiario con frontespizio rosso e una copia dello spazzolino.

Adoro tornare nella mia sezione: lì mi trattano tutti benissimo: il messo comunale mi mette all’ingrasso con pizze, dolci fatti da lei, i rappresentanti di lista portano pizze, tramezzini e caffé. E poi tutti mi chiamano "Presidente" e questo fa crescere il mio ego a dismisura. Dite che è già grasso?
Voglio ricordare lo scrutatore che è un capo chef di caratura internazionale, di cui non so ancora il nome: lo chiamavo sempre "Capo Chef". Poi c’era un’istituzione: il sig. Renato, il barista di grottarossa, il miglior rappresentante di lista che si possa avere. Il candidato che nella nostra sezione non ha preso neanche un voto, e durante lo spoglio piangeva. Già, prima dello spoglio mi riempiva di complimenti dicendo che ero il miglior presidente che lui avesse mai conosciuto. Cosa che si è subito rimangiato vedendo che nessuno gli aveva dato la preferenza.
Poi l’elettore con una lente panoramica in stile detective inglese con un diametro di 30cm, diceva che gli serviva per votare bene…

Fra due settimane dovrò tornarci, questa volta per i ballottaggi, sarà un lavoro meno faticoso e molto più tranquillo. Spero.

pronti ad affrontare il mostro

Eccoci qua. Da domani si lavora, e duramente.
Nella mia sezione ci saranno circa 3000 schede da firmare, timbrare e contare più e più volte.
A quanto pare la segretaria provvederà a compilare una decina di verbali durante tutte le operazioni.
Sempre la segretaria dovrà provvedere a incastrare come vere e proprie matrioske una quarantina di pacchi che dovrà distribuire nei tempi giusti con i relativi estratti dei verbali…
E la segretaria nel resto del tempo dovrà trascrivere i circa 1800 nomi e diminutivi dei candidati che si presentano per la XX e per il comune in duplice copia (che diventano circa 3600).
Non parliamo dei rappresentanti di lista, che in qualità di rompiscatole patentati (è il loro giusto dovere, ovvio), potranno far scrivere alla segretaria nei verbali frasi a casaccio, se no che ci stanno a fare?
A parte gli scherzi, ci saranno 5 schede, con 3 metodologie diverse per votare e 6 tipi di nullità di voto da dover render conto, qualche controversia ci sarà, ne sono sicuro.
Ma nel tempo libero avrà finalmente l’occasione di riposarsi? Ovviamente no!
Adesso infatti girano catene e-mail dove si incita l’elettore a non votare le schede, e di far aggiugere alla segretaria qualche frase nel verbale per "intasare i seggi".
Ammesso che sia possibile trascrivere i pensieri dei non-elettori sui verbali (controlleremo se esiste lo spazio se no basterà allegare qualche foglio), ma fa perdere al massimo 3 minuti di tempo alla segretaria. E qui non ci sarebbe nessun problema… Se non fosse che, calcoli alla mano, 3 minuti sono esattamente il tempo libero della segretaria in questi 4 giorni lavorativi.
Che bello fare il Presidente!

AAA cercasi segretaria di bella presenza

Ora che sono presidente di seggio mi manca la segretaria. Quella vecchia se l’è data alla grande, e capisco perché: il lavoro da segretaria quest’anno è massacrante, ci sono 5 schede e decine di verbali da compilare. Senza contare che si lavora da Sabato pomeriggio a Martedì fino alle 5 di notte o giù di lì.
I requisiti principali sono:

  1. ordinata
  2. che non impazzisca
  3. dotata di una buona dose di masochismo e abnegazione

Qua sotto c’è una foto della prima selezione. Attendo altri curriculum con foto.

finalmente s’inizia

Ho avuto giornate piene, tra esami, facebook e inizio tesi, ma finalmente posso aggiornare il blog.
Ho iniziato la tesina, quella che mi darà il visto per passare finalmente a tutti gli effetti alla specialistica.

Ecco che arrivano materiali da leggere, si studia, bisogna sbizzarrirsi per trovare soluzioni ai problemi iniziali, e poi c’è la fantomatica e.mail al professore.
Scrivere al prof diventa un’impresa. Ad un tratto l’italiano diventa una lingua straniera. Cosa scrivergli? E soprattutto come?

Ho iniziato a mettere paroloni altisonanti qua e là, mi stupisco dell’alto livello di linguaggio tecnito che riesco a raggiungere, di parole come "ingegnerizzare", "disfunzioni metriche" e aggiungendo sigle che apparentemente non hanno nessun nesso ("PR", "OF", "MID", "AIQ", "UEL", "MALE", "DET", "TOM", "ATERIALECHEMISERVE!"), l’e.mail sembra davvero perfetta: abbastanza incomprensibile per i comuni mortali, ma di buon livello per un prof.
Acquisirò punti ai suoi occhi.

Ecco che arriva la risposta del venerabile prof!!!

"… Ma che cavolo ci hai scritto?!? MA ‘VVOI PARLA’ COME MAGNI!??!

Prof Venerabile"

….